Attivare e sostenere l’apprendimento
Il ruolo delle emozioni e delle relazioni nei processi formativi
Ogni percorso educativo e formativo è fortemente influenzato dalle emozioni! Oggi più che mai è necessario tenere in grande considerazione questa conquista pedagogica per riuscire a costruire percorsi in grado di accompagnare ad un reale apprendimento e cambiamento.
Infatti, fin dai primi passi nel nostro sistema scolastico, la sfida emergente riguarda sia l’acquisizione di nuove competenze sia la costruzione di un cammino formativo positivo e capace di una visione organica dello sviluppo della persona.
Parlare di apprendimento significa parlare di una trasformazione significativa, una trasformazione che non può in nessun caso avvenire se è unicamente passiva: tutte le informazioni che conosciamo nella nostra vita vengono apprese solamente se incontrano le nostre emozioni e il nostro vissuto per diventare parte integrante della nostra identità. L’emozione è fondamentale per l’apprendimento anzi, è dove inizia l’apprendimento. Numerosi studi scientifici mostrano come il nostro cervello si attivi in molteplici regioni quando gli studenti sono fortemente coinvolti in un legame emotivo sia con la materia che stanno studiando sia con l’insegnante che sta loro di fronte.
La seconda parola d’ordine è quindi, oltre a “emozioni”, relazioni. Chi svolge l’importantissimo compito di accompagnare e supportare l’apprendimento si inserisce in un cammino che deve necessariamente essere modulato sul punto di partenza e sui bisogni specifici dei propri discenti. Per permettere la trasformazione delle conoscenze del docente in conoscenze proprie dello studente, la relazione deve essere significativa e capace di intercettare le esigenze emotive e cognitive dei bambini e dei ragazzi. Solo in questo modo sarà possibile accendere curiosità e interesse per poter costruire un reale progresso nel percorso di apprendimento.
Se in qualsiasi percorso formativo gli aspetti emotivi devono essere sempre considerati come parte integrante del processo, gli aspetti relazionali invece possono anche tendere a “scomparire” per lasciare posto al lavoro individuale di ciascun allievo. Chi insegna o chi supporta il processo formativo deve modulare la propria presenza e la propria assenza in un positivo alternarsi tra momenti di collaborazione e di trasmissione delle conoscenze e momenti di autonomia e di sperimentazione delle proprie abilità da parte degli studenti stessi. Parlare di relazioni significa quindi parlare di un delicato equilibrio che tiene in considerazione molti attori principali: il docente, il discente e, naturalmente, il gruppo di riferimento che contribuisce in modo determinante al processo formativo di ciascun suo membro.
Un approfondimento dovremmo dedicarlo al ruolo dei genitori e delle famiglie nei percorsi di apprendimento dei propri figli: quanto è effettivamente in grado di accompagnare all’acquisizione di nuove conoscenze? È in grado di gestire con cura le emozioni, anche negative, che un cammino di studio, esercitazione e impegno per il successo scolastico, produce? Sa accogliere e gestire, qualora dovessero verificarsi, il peso di ansie, fallimenti e insuccessi come parte integrante del percorso educativo e non solo come episodi che non insegnano niente e che devono essere rapidamente cancellati?
In una scuola e in un modo di vedere la formazione ancora troppo incentrate sulle sole conoscenze, lavorare per lo sviluppo emotivo e personale dei bambini, mettendo al centro relazioni positive, significa avere uno sguardo attento agli elementi cruciali per un apprendimento efficace e significativo.