Il ruolo della valutazione nei processi formativi
A che cosa serve e in che modo valutare?
Negli ultimi mesi soprattutto, ma in realtà già da diversi anni, il dibattito sulla valutazione all’interno del nostro sistema scolastico è stato oggetto di moltissimi interventi più o meno appropriati. Oggetto della discussione sono le tipologie di valutazione: livelli, giudizi sintetici, giudizi estesi, voti… insomma una molteplicità di possibilità che sembrano più legate alla percezione che alla reale sostanza di quello che sarebbe necessario certificare. La valutazione dovrebbe accompagnare i processi di apprendimento per stimolare al miglioramento continuo, in modo da contribuire all’acquisizione di competenze disciplinari, personali e sociali. Il dibattito attuale non rende merito a questa fondamentale funzione all’interno dei processi formativi.
La valutazione infatti non è semplicemente l’attribuzione di un giudizio ma, se usata intenzionalmente e all’interno di un percorso, consente agli studenti di diventare consapevoli e di dimostrare ciò che sanno e possono fare oltreché offrire l’opportunità agli insegnanti di raccogliere informazioni sui risultati.
Gli approcci alla valutazione sono fondamentalmente tre:
- valutazione dell’apprendimento,
- valutazione per l’apprendimento,
- valutazione come apprendimento.
La valutazione dell‘apprendimento (o valutazione sommativa) è la tipologia principale che viene utilizzata nelle nostre scuole: lo scopo è la certificazione del livello di prestazione degli studenti in rapporto a obiettivi prefissati e rispetto al livello del resto degli studenti. Di solito si svolge al termine di un’unità di apprendimento e fornisce informazioni agli studenti rispetto alla loro preparazione “finale” sui contenuti in oggetto.
La valutazione per l’apprendimento sposta l’attenzione verso una valutazione formativa in cui i docenti raccolgono informazioni e dati per adeguare il proprio lavoro ai bisogni degli studenti. Lo scopo non è, come nella valutazione dell’apprendimento, quello di dare un giudizio finale sul lavoro svolto dagli studenti, ma quello far emergere il livello di appropriazione dei contenuti per poter progettare gli step successi del processo formativo. Questo tipo di valutazione non ha quindi come oggetto solo i risultati degli studenti ma anche il lavoro svolto dall’insegnante.
La valutazione come apprendimento è una forma di valutazione formativa che vede lo studente come protagonista dell’intero processo. Attraverso le informazioni che possiede, lo studente stesso monitora i propri processi e acquisisce la capacità di revisionare e mettere in discussione quanto appreso. Riflettendo sul proprio percorso, crea connessioni e rimodula l’apprendimento autoregolandosi. Favorire l’autovalutazione significa aumentare le responsabilità dello studente verso il proprio percorso di apprendimento.
Queste tre forme di valutazione, con scopi e modalità differenti, contribuiscono all’apprendimento e dovrebbero essere utilizzate nel giusto equilibrio per influire positivamente su questo. Se volessimo sintetizzare i principali fattori da tenere in considerazione per usare la valutazione come strategia didattica e non solo come certificazione, potremmo sicuramente elencare i seguenti:
- fornire feedback efficaci agli alunni,
- coinvolgere attivamente gli alunni nel proprio apprendimento,
- adeguare l’insegnamento per tener conto dei risultati della valutazione,
- riconoscere la profonda influenza che la valutazione ha sulla motivazione e sull’autostima degli alunni,
- accompagnare gli alunni ad autovalutarsi e a capire come migliorarsi.