In cerca di luce
Una breve riflessione sulla liturgia della IV domenica di Quaresima
La liturgia della scorsa domenica di Quaresima ci ha proposto non solo uno dei tanti incontri di Gesù, ma uno tra quelli più “veri” e “umani”. Nicodemo va’ da Gesù di notte, lo cerca nell’oscurità dei suoi dubbi e nell’incertezza delle domande che porta nel suo cuore. Non sa se troverà le risposte che cerca ma ugualmente si mette in movimento diventando così simbolo anche della ricerca che tutti noi compiamo.
Parla con Gesù nel buio della notte per uscire da questo incontro illuminato, tanto da seguire il Signore fino all’epilogo della sua morte e risurrezione, perseverando nella fede: lo ritroveremo infatti a richiedere il Suo corpo alle autorità e ad essere presente nel momento della Sua sepoltura.
Così come Nicodemo, giunti a questo punto del cammino quaresimale, anche noi siamo chiamati a rimanere nella Luce: «chi fa la Verità viene verso la Luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». (Gv 3, 21)
La liturgia della Parola della IV Domenica di Quaresima ruota proprio intorno a questi temi che trovano concretezza in alcune parole chiave: fede, dono, salvezza.
- Nella prima lettura (2Cr 36,14-16.19-23) ci viene presentato il racconto della deportazione in Babilonia del popolo di Israele e del successivo rientro in Giuda. Gerusalemme in questa vicenda diventa non solo la casa perduta e ritrovata ma è la Città santa dove si sono compiute le promesse di Dio, diventando manifestazione di questa salvezza e figura della Gerusalemme celeste che attende tutti noi.
- Il salmo 136 fa risuonare la vicenda della deportazione ricordandoci dei doni di Dio anche di fronte alla sofferenza: la guerra, il male, esistono, ma non hanno la parola definitiva di fronte alla potenza di Dio, che illumina la storia, specialmente le sue ferite.
- San Paolo nella lettera agli Efesini (Ef 2,4-10) ci ricorda che la potenza di «Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per le colpe ci ha fatti rivivere con Cristo. Per grazia siete stati salvati mediante la fede! Ciò non viene da voi, ma è dono di Dio, né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene».
Nelle letture della Domenica in Laetare l’amore di Dio per l’uomo supera i drammi della storia e diventa motivo di gioia, invito a rallegraci e a procedere con ancora più fede verso le celebrazioni pasquali.
Molti di noi avranno riletto questo invito non solo nel contesto della storia del popolo d’Israele ma anche e soprattutto nella drammaticità dei giorni nostri, dilaniati da diversi conflitti in atto. Quanto sono attuali le parole di questa domenica quaresimale e quanto sono impegnative per noi cristiani!