Rimettere al centro dei percorsi scolastici la costruzione di un progetto di vita
In cammino per costruire una didattica realmente orientativa
Tutto il percorso scolastico dovrebbe essere caratterizzato da una positiva visione del futuro: le possibilità che i nostri ragazzi hanno a disposizione sono moltissime, ma questa varietà spesso spaventa, anche perché richiede una preparazione sempre più organizzata e articolata.
Con l’anno scolastico 2023/2024, all’interno dei curricoli scolastici, soprattutto delle scuole superiori di secondo grado, il tema dell’orientamento è ritornato al centro dell’attenzione. Già approfondito in diversi documenti e indicazioni di lavoro nel corso del tempo, con “Le Linee guida per l’orientamento”, adottate con il D.M. 22 dicembre 2022, n. 328, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha deciso di rendere organica questa riflessione, cercando di costruire un sistema strutturato e coordinato. L’orientamento dovrebbe configurarsi, per ogni studente, come un processo formativo nel quale poter acquisire conoscenze e competenze per affrontare in autonomia e responsabilità la propria vita.
Quali dovrebbero essere le coordinate fondamentali di questo processo?
1. Gli studenti al centro.
La scuola insieme alle famiglie e alle altre agenzie formative sul territorio dovrebbero costruire un’alleanza educativa per condividere un obiettivo comune: mettere al centro gli studenti e il loro successo formativo, diretta conseguenza di un buon percorso di orientamento. Parlare di successo formativo naturalmente presuppone anche la riduzione dell’abbandono, della dispersione scolastica, dei divari di apprendimento e dei divari territoriali.
2. La costruzione di un vero curricolo “verticale” dedicato all’orientamento.
Le attività di orientamento dovrebbero diventare parte costitutiva dei processi di insegnamento non solo della scuola secondaria, ma fin dalla scuola dell’infanzia. Intervenire nei processi di insegnamento per rinnovare la didattica e renderla efficacemente orientativa. Particolare attenzione andrebbe riservata alle esperienze che promuovono il protagonismo degli studenti, il loro coinvolgimento attivo nella comprensione di sé e del proprio progetto di vita inteso a favorire anche pari opportunità e percorsi di inclusione.
3. Investire sulla formazione dei docenti.
Per attivare questi processi è fondamentale che i docenti possano comprendere come modificare la loro metodologia didattica al fine di promuovere concretamente l’orientamento nelle loro ore di lezione. Sarebbe quindi necessario investire risorse ed energie per abilitare gli insegnanti ad integrare conoscenze disciplinari, metodologie didattiche, dimensioni psico-pedagogiche, organizzative e relazionali in modo da potenziare l’insegnamento quotidiano dandogli un rinnovato valore educativo e orientativo.