Tempo di Pasqua, tempo di stupore
La meraviglia del sepolcro vuoto
Nel tempo di Pasqua “La Chiesa rivive lo stupore delle donne che andarono al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana. La tomba di Gesù era stata chiusa con una grossa pietra; e così anche oggi massi pesanti, troppo pesanti chiudono le speranze dell’umanità: il masso della guerra, il masso delle crisi umanitarie, il masso delle violazioni dei diritti umani, il masso della tratta di persone umane, e altri ancora. Anche noi, come le donne discepole di Gesù, ci chiediamo l’un l’altro: “Chi ci farà rotolare via queste pietre?” (cfr Mc 16,3).
Ed ecco la scoperta del mattino di Pasqua: la pietra, quella pietra così grande, è stata già fatta rotolare. Lo stupore delle donne è il nostro stupore: la tomba di Gesù è aperta ed è vuota! Da qui comincia tutto.”
Messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco per la Pasqua 2024
La meraviglia del sepolcro vuoto, lo stupore delle donne di fronte all’inaspettato e all’inconcepibile ha cambiato la storia, generando un dinamismo che coinvolge ancora oggi miliardi di persone nel mondo. Possiamo solo immaginare il loro stato d’animo e quello degli apostoli in quei giorni: la scoperta del sepolcro vuoto, le apparizioni di Gesù, il tentativo di capire cosa stesse accadendo, la confusione e la paura, l’angoscia e la trepidazione… tutto questo dev’essergli sembrato a tratti troppo difficile da comprendere.
Mettendoci nei loro panni e ben sapendo cosa poi è capitato successivamente, quanto siano stati capaci di diventare testimoni autentici e credibili, probabilmente piano piano dev’essersi fatto largo nel loro cuore un sentimento nuovo, una docilità all’azione dello Spirito che gli ha permesso di trasformare queste emozioni, che avrebbero probabilmente atterrito chiunque, nella ferrea volontà di andare in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo.
La meraviglia e lo stupore hanno mosso le donne e gli uomini che seguirono Gesù e anche oggi dovrebbero muovere ciascuno di noi. Da sempre l’origine della conoscenza, della ricerca del sapere sta infatti proprio qui: nella capacità di meravigliarsi e porsi domande che siano in grado di metterci in movimento. In un momento storico in cui sembra prevalere l’indifferenza di fronte alla curiosità, la mancanza di senso di fronte all’apertura alla vita, questa capacità va’ coltivata sempre di più.
Accendere il desiderio di porsi delle domande, aprire orizzonti di senso. Il tempo di Pasqua è anche tempo di riflessione su questi temi, temi che non coinvolgono ciascuno di noi solo dal punto di vista personale ma anche dal punto di vista comunitario-ecclesiale: siamo ancora capaci di stupirci e di provare meraviglia di fronte alla Pasqua di Cristo? Siamo in grado, proprio come i primi cristiani, di comunicare la gioia e la straordinarietà di questi avvenimenti?